Caratteristiche del movimento artistico del Futurismo: Una guida completa

Caratteristiche del movimento artistico del Futurismo Una guida completa

Futuristi nel 1913, Decio Cinti, Luigi Russolo, Armando Mazza, Filippo Tommaso Marinetti, Paolo Buzzi, Umberto Boccioni

Il Futurismo è un movimento artistico e sociale d’avanguardia nato in Italia. Sulla scia della filosofia futurista furono creati diversi manifesti e il più importante fu il Manifesto del Futurismo, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. L’atteggiamento verso il passato degli artisti futuristi si basava su un rifiuto intransigente della tradizione. Dall’altra parte, i futuristi esaltavano il culto della gioventù, dell’industrializzazione, della velocità, della tecnologia e della modernizzazione. I futuristi spesso enfatizzavano la componente violenta della lotta per un cambiamento culturale e sociale più ampio. Il Futurismo si sviluppò nella letteratura, nella pittura, nella scultura, nell’architettura, nel design industriale, nella musica, nel cinema, nella danza e nella moda.

Notevoli futuristi sono stati Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Gino Severini, Gerardo Dottori, Fortunato Depero, Luigi Russolo, Natalia Goncharova, Mikhail Larionov, Antonio Sant’Elia.

Le caratteristiche principali del futurismo sono i numerosi manifesti, i processi di modernizzazione, il fascino della velocità, il rapporto con il passato, la glorificazione della guerra e l’ideologia fascista.

1. Numerosi manifesti

I futuristi utilizzarono la forma del manifesto come importante canale di comunicazione con un pubblico più ampio. Pubblicati come pubblicazioni a sé stanti o sulla stampa quotidiana, questi testi introdussero con successo la società alle idee dei futuristi. Oltre all’organizzazione di serate e mostre futuriste, la pubblicazione di un manifesto è una caratteristica importante delle attività di questo gruppo. I manifesti sono stati scritti nei campi della letteratura, della pittura, della scultura, della musica, dell’architettura e del cinema.

2. Modernizzazione 

Il processo di modernizzazione è una caratteristica dominante della filosofia futurista. L’idea di modernizzazione è presente in tutti gli aspetti della creatività futurista e può essere individuata come l’elemento più riconoscibile dell’estetica futurista. I processi di modernizzazione nel campo dell’industrializzazione, dell’urbanistica e dell’architettura, così come lo sviluppo del traffico automobilistico, furono una continua ispirazione per i futuristi. Come movimento che aveva ambizioni più grandi dell’azione puramente artistica, i futuristi aspiravano alla trasformazione sociale in un quadro più ampio. Questa trasformazione avrebbe dovuto essere ottenuta, da un lato, attraverso la modernizzazione dell’economia e delle pratiche culturali e, dall’altro, con i mezzi bellici rivoluzionari e violenti che facevano parte del programma politico fascista.

Joseph Stella, Ponte di Brooklyn, 1919-20, olio su tela, 215,3 × 194,6 cm, Yale University Art Gallery, New Haven

3. Velocità

I futuristi hanno enfatizzato la velocità come simbolo della rivoluzione tecnologica e della trasformazione dei primi decenni del XX secolo. Questa velocità si rifletteva nel trambusto delle strade cittadine, nella rapida produzione industriale e nel numero crescente di biciclette e automobili sulle strade. Nell’eredità della storia culturale, i futuristi vedono l’arcaismo e la totale inadeguatezza al momento moderno. Il fenomeno della velocità è stato enfatizzato dai futuristi come un autentico impulso del momento in cui vivono.

Luigi Russolo, Dinamismo di un’automobile, 1913, olio su tela, 139 cm × 184 cm, Museo Nazionale d’Arte Moderna, Parigi

4. Rapporto con il passato

I futuristi avevano un atteggiamento estremamente negativo nei confronti del passato e del patrimonio culturale in generale. Essi ritenevano che concentrarsi sul passato fosse un peso per realizzare il pieno potenziale sociale nel momento attuale. Avevano un particolare astio nei confronti dell’istituzione del museo, che secondo loro non doveva esistere. Non hanno osservato la storia dell’arte attraverso il prisma del raggiungimento della continuità. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai cubisti e dai post-impressionisti, di cui i futuristi apprezzano l’opera e che hanno influenzato notevolmente la loro espressione artistica.

5. La guerra

I futuristi appoggiarono inequivocabilmente la guerra. Nel Manifesto futurista pubblicato nel 1909, Filippo Tommaso Marinetti definì la guerra come l’unica igiene del mondo. I futuristi ritenevano necessaria una rivoluzione violenta. Quell’ondata di violenza avrebbe dovuto, secondo le loro convinzioni, cancellare il peso dell’eredità della civiltà non solo cristiana ma anche romana, per spianare la strada alla creazione di una nuova società. Questa società si baserebbe sulle idee di modernizzazione e di progresso tecnologico, e per raggiungere questo obiettivo la società non può essere contaminata dal passato. Anche l’idea dell’unificazione nazionale era molto vicina ai futuristi. Il nazionalismo italiano si inseriva nel più ampio clima politico europeo, che in questo caso si riferiva principalmente alla multinazionale Austria-Ungheria, da cui gli italiani e il territorio italiano dovevano essere liberati. La guerra viene glorificata come mezzo legittimo di lotta. Molti futuristi morirono nei primi anni della Prima Guerra Mondiale.

Gino Severini, Cannoni in azione, 1915, olio su tela, 61,5 x 50 cm, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto

6. Il fascismo

La determinazione ideologica dei futuristi non era omogenea. Le correnti socialiste e anarchiche erano molto più piccole rispetto alla maggioranza nazionalista e filofascista. La glorificazione della guerra vista nell’arte futurista fece sì che molti artisti di spicco di questo movimento morissero nei primi anni di guerra. Filippo Tommaso Marinetti, prima della fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, costituì il Partito Politico Futurista. Questo partito entrò presto a far parte del fascismo italiano di combattimento di Mussolini. Marinetti, come uno dei principali collaboratori di Mussolini, insieme ad Alceste De Ambris, scrive Il Manifesto dei Fasci Italiani di Combattimento, meglio conosciuto come Manifesto Fascista. L’idea di Marinetti di un artista futurista come cornice per lo sviluppo della cultura italiana del dopoguerra non fu mai pienamente realizzata. Con l’introduzione del termine “arte degenerata” dalla Germania nello spazio pubblico italiano, l’arte futurista d’avanguardia fu gradualmente emarginata.

7. Nuova lingua intensiva

Filippo Tommaso Marinetti ha formulato l’idea del linguaggio dell’età moderna nel manifesto Distruzione della sintassi-Immaginazione senza fili-Parole in libertà. Il nuovo linguaggio futurista doveva essere strutturato in modo da essere innanzitutto preciso, chiaro ed economico. Questa lingua è priva di aggettivi e avverbi e introduce l’uso di simboli matematici e musicali. La dinamica del linguaggio futurista si baserebbe su verbi che compaiono sempre all’infinito e sull’uso frequente di onomatopee.

8. Rivoluzione tipografica

Il concetto di Marinetti noto come parole in libertà ha aperto lo spazio per un nuovo rapporto tra testo e materiale visivo. Questi due contenuti non sono più contrapposti ma uniti dall’idea di poesia visiva. Nuove soluzioni tipografiche hanno permesso di dare alla forma del poema un aspetto del tutto anticonvenzionale. Questo approccio ha comportato un cambiamento non solo nel dominio del visivo, ma anche nell’innovazione della posizione del lettore, che ora deve guardare “al” e “attraverso” il testo stampato. Tullio d’Albisola nel libro Parole in Libertà futurista, olfattiva, tattile, termica del 1932 combina gli aspetti rivoluzionari della capacità visiva del testo e i valori tattili del metallo su cui il testo è stampato, nonché l’odore dell’inchiostro usato in quell’occasione, il tutto ai fini dell’esperienza mentale-empirica complessiva della poesia.

Tullio d’Albisola e Filippo Tommaso Marinetti, libro con 26 litografie e disegni tipografici, 24,5 × 24 × 2 cm, Museum of Modern Art, New York

9. Influenze post-impressioniste

L’arte del post-impressionismo ha influenzato notevolmente il cubismo e il futurismo. Paul Cezanne sosteneva che tutti i fenomeni della natura possono essere rappresentati attraverso tre corpi geometrici: una sfera, un cono e un cubo. Il Cubismo svilupperà questo principio e creerà un nuovo linguaggio pittorico rivoluzionario che sarà poi fatto proprio dal Futurismo.

Oltre a Paul Cezanne, l’artista la cui influenza è più visibile è Georges Seurat. L’approccio innovativo di Seurat al colore, noto come Divisionismo, ha portato un atteggiamento scientista alla tavolozza, basato sulle ricerche ottiche dell’epoca. Divisionismo significava applicare la pittura sulla tela nella sua forma pura, cioè senza aver precedentemente mescolato il pigmento sulla tavolozza. Georges Seurat credeva che posizionando in modo appropriato i colori contrastanti si ottenesse un migliore effetto di luminosità dell’immagine. La tecnica divisionista era fortemente rappresentata sia tra i cubisti che tra i futuristi.

Giacomo Balla, Luce di strada, 1909, olio su tela, 174,7 × 114,7 cm, Museum of Modern Art, New York

10. Influenze cubiste

Il Cubismo ha avuto un’influenza cruciale sull’espressione artistica del Futurismo. Sebbene questi due movimenti si siano sviluppati quasi contemporaneamente, il Cubismo, in quanto movimento d’avanguardia più antico, ha influenzato il percorso di sviluppo visivo del Futurismo. Questa influenza si riflette nella continuità con le idee post-impressioniste della prospettiva inversa e del divisionismo. Il Cubismo introdusse anche un linguaggio di forte geometrizzazione con una tendenza all’astrazione, su cui si basarono i Futuristi. La tecnica del collage, spesso utilizzata dai futuristi, è stata inventata dai cubisti. Una delle caratteristiche più significative della pittura futurista è autenticamente cubista e si riferisce alla prospettiva mobile.

11. Aeropittura

L’aeropittura è un approccio autenticamente futurista alla pittura. Questo approccio ha trasformato la pittura di paesaggio tradizionale introducendo una componente di vista dislocata o a volo d’uccello. Viaggiare in aereo permetteva questo tipo di accesso al paesaggio. Nel 1929, l’articolo Prospettive del volo e dell’aeropittura fu pubblicato sulla rivista torinese Gazzetta del Popolo. Questo articolo o manifesto dell’Aeropittura fu firmato da Benedetta Cappa, Fortunato Depero, Gerardo Dottori, Filippo Tommaso Marinetti e altri.

La statica caratteristica pastorale della pittura di paesaggio è stata sostituita da una nuova dinamica futurista. Questa dinamica è caratterizzata dall’idea di un doppio movimento: il movimento del piano stesso, che apre la scena in modo diverso ogni momento, e il movimento del pennello con cui il pittore modifica la scena mentre la crea. Le scene dell’Umbria sono state spesso fonte di ispirazione per questo dipinto. La pittura di paesaggio è particolarmente apprezzata nel clima sociale di accresciuti sentimenti patriottici e nazionalistici che favoriscono la glorificazione dell’ambiente geografico di un determinato Paese. L’aeropittura fu quindi spesso utilizzata a scopo propagandistico, trasponendo l’immagine di Mussolini in diversi paesaggi italiani.

Gerardo Dottori, Primavera Umbria, 1923, olio su tela, 70 x 90 cm, Museo Civico di Palazzo della Penna, Perugia

Quali movimenti artistici condividono le caratteristiche del Futurismo?

Il Futurismo ha influenzato l’Art Déco, il Cubofuturismo, il Costruttivismo, il Rayonismo, il Vorticismo e il Precisionismo.

About Saša Vojnović, M.A.

Saša Vojnović is an art historian and filmmaker. His fields of research include the history of modern art and cultural history. He researched the phenomenon of Countervisuality in the artistic experiment of Belgrade Surrealists, as well as the anti-colonialism of the Non-Aligned Movement as a European cultural heritage. He is currently working on the topic of the endangerment of Uyghur cultural heritage in contemporary China.